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La significatività

La significatività è un concetto chiave in tutte le fasi dell’attività di revisione legale e pertanto, la corretta determinazione in termini quantitativi e qualitativi risulta il passaggio essenziale al fine di impostare le procedure di revisione appropriate per raccogliere un numero di elementi probativi sufficienti, pertinenti ed attendibili.

DEFINIZIONE

Il revisore, essendo consapevole della costante presenza di limiti intrinseci nell’attività di revisione legale, fissa a propria discrezione una soglia, definita significatività o materialità, che ritiene possa essere rilevante ai fini delle scelte da parte degli stakeholder.

Il concetto di significatività può essere ricollegato al principio di rilevanza in materia di redazione del bilancio d’esercizio: “Non occorre rispettare gli obblighi in tema di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa quando la loro osservanza abbia effetti irrilevanti al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta”. Nel dettaglio, la ratio della disposizione sottolinea che la mancata osservanza di un principio contabile non compromette l’informativa contenuta nel bilancio, purché tale deviazione sia irrilevante.

Nell’ambito della revisione legale vige un principio simile al postulato alla base della redazione del bilancio d’esercizio. Infatti, il revisore deve concentrare la propria attenzione solo su ciò che ritiene significativo. Pertanto, egli stabilisce un certo livello numerico di materialità, soggettivo per ciascuna tipologia di azienda, per utilizzarlo come parametro di riferimento durante lo svolgimento delle procedure di revisione. La soglia aiuta il professionista a qualificare un errore, o un insieme di errori nella loro totalità, ritenuti rilevanti durante il proprio controllo. L’errore è significativo nel momento in cui un potenziale utilizzatore del bilancio compie una scelta diversa da quella che avrebbe operato sulla base del bilancio corretto, quindi in assenza dell’errore stesso.

ASPETTO QUALITATIVO E QUANTITATIVO

La valutazione della significatività da parte del revisore non è da tradursi nel semplice confronto tra due grandezze, ossia la soglia e l’ammontare dell’errore, bensì è necessaria un’ulteriore analisi dal punto di vista qualitativo. Infatti, la materialità è una grandezza quantitativa ma con delle connotazioni qualitative. In altri termini, il revisore potrebbe considerare significativo un errore scoperto nel bilancio anche se per ammontare risulta inferiore alla soglia di significatività. Tale errore potrebbe essere rilevante a giudizio del revisore a causa della sua sussistenza in un ambito importante e delicato per la società, il quale effetto, seppur numericamente non significativo, potrebbe produrre conseguenze deleterie per i potenziali utilizzatori del bilancio. Di conseguenza, entrambi gli aspetti in merito alla materialità, qualitativo e quantitativo, devono essere esaminati congiuntamente.

TIPOLOGIE E METODO DI CALCOLO

Nel rispetto dei principi di revisione internazionali (ISA Italia), il revisore è chiamato a stimare più misure di significatività:

  1. significatività complessiva;
  2. significatività operativa;
  3. significatività specifica.

La significatività complessiva rappresenta la grandezza massima dell’errore accettabile a giudizio del revisore che non altererebbe le decisioni economiche degli stakeholder formulate sulla base del bilancio d’esercizio della società. Per il calcolo della significatività complessiva si può ricorrere a diverse metodologie: la più comune nelle imprese di dimensioni minori consiste nell’applicare una percentuale ad un valore di riferimento significativo per l’impresa.

Valore di riferimento:

– Ricavi o costi: % minima 1%, % massima 3 %;

– Totale attivo: % minima 1%, % massima 3 %;

– Patrimonio netto: % minima 3%, % massima 5 %;

– Risultato operativo (o reddito ante imposte): % minima 3%, % massima 7 %.

La materialità operativa è un valore inferiore rispetto alla complessiva e permette al revisore di fissare un margine di sicurezza. Infatti, essa ha la funzione di ridurre il rischio che l’insieme degli errori non corretti e non individuati possano superare la significatività complessiva. Per determinare la significatività operativa, il revisore diminuisce di una percentuale che varia dal 15% al 40% la significatività complessiva.

La significatività specifica, anch’essa di ammontare più basso rispetto alla complessiva, viene prevista dal revisore per salvaguardare alcune tipologie di portatori di interessi che potrebbero ritenere errori di importo inferiore alla significatività operativa ugualmente rilevanti.

Il professionista può decretare una soglia sotto la quale gli errori ai fini della rappresentazione veritiera e corretta non assumono rilevanza. Questi refusi sono comunemente denominati “errori chiaramente trascurabili”. Per il calcolo dell’errore chiaramente trascurabile, si prende in considerazione un valore tra il 5% e il 15% della significatività operativa.

TEMPISTICA

Nel corso della revisione contabile, il revisore determina a più riprese il livello di significatività: in fase iniziale, finale ed eventualmente al manifestarsi di particolari eventi. Nella fase di pianificazione, essa è determinata al fine di assolvere la funzione di guida per il professionista durante il corso dell’incarico. Nel momento in cui è disponibile una prima bozza di bilancio d’esercizio, si procede a calcolare una seconda misura di significatività, confrontandola poi con quella preliminare. La comparazione permette al revisore di capire se l’estensione delle procedure di revisione che ha svolto si sono rivelate adeguate oppure se è necessario espanderle. Inoltre, si possono aggiornare i parametri di significatività nel caso in cui durante l’esercizio siano ricorse delle circostanze che, a discrezione del revisore, risultano così importanti da richiedere necessariamente una modifica della significatività.

ASPETTI CONCLUSIVI

Il momento di determinazione della significatività ha un valore fondamentale nel processo di revisione in quanto determina l’estensione delle successive procedure di revisione che il revisore effettuerà durante l’intero processo di controllo. Pertanto, è auspicabile che la stima della materialità venga effettuata con attenzione tenendo in considerazione anche possibili eventi futuri che potrebbero modificare in modo rilevante i parametri scelti per il calcolo.

 

Filippo Giordan – Unirev S.r.l.

www.unirev.it

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