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La Centrale dei rischi di Banca d’Italia come strumento di monitoraggio finanziario

La Centrale dei rischi è un archivio informativo gestito da Banca d’Italia in cui sono contenute le principali esposizioni debitorie della singola impresa verso ciascun istituto bancario. Lo strumento, se conosciuto e utilizzato correttamente, può essere di ausilio all’impresa e ai propri stakeholder per monitorare costantemente la situazione finanziaria ed effettuare delle valutazioni specifiche.

LA CENTRALE DEI RISCHI

La Centrale dei rischi (CR) di Banca d’Italia è una base dati alimentata costantemente con una serie di informazioni che gli intermediari finanziari partecipanti, ovvero banche, società finanziarie e altri intermediari, trasmettono a Banca d’Italia.

I dati trasmessi riguardano:

  1. Crediti vantati nei confronti della propria clientela (per esempio affidamenti, finanziamenti, ecc.);
  2. Garanzie concesse dagli intermediari finanziari;
  3. Garanzie ricevute;
  4. Finanziamenti o garanzie acquisiti da altri intermediari.

Il servizio informativo persegue finalità ed obiettivi di interesse pubblico, nello specifico intende migliorare il processo di valutazione del merito creditizio, innalzare la qualità del credito concesso dagli intermediari e rafforzare la stabilità del sistema finanziario. Allo stesso tempo, la Centrale dei rischi favorisce l’accesso al credito per la clientela “meritevole”: per i soggetti con una buona “storia creditizia” sarà più facile ottenere un finanziamento, il quale sarà inoltre contratto a condizioni migliori. Infine, la CR serve alle banche e alle società finanziarie per valutare la capacità dei clienti di restituire i finanziamenti concessi.

Nella CR non sono contenute tutte le posizioni dell’impresa nei confronti di ciascun intermediario finanziario, bensì solo le posizioni debitorie che superano la soglia di censimento di Euro 30.000. La soglia si abbassa a Euro 250 se il cliente è in sofferenza: gli intermediari classificano un cliente come debitore in sofferenza quando ritengono che abbia gravi difficoltà a restituire il proprio debito. La classificazione presuppone che l’intermediario abbia valutato la situazione finanziaria complessiva del cliente e non si sia basato solo su singoli eventi, ad esempio uno o più ritardi nel pagamento del debito.

Per ciascun cliente, la CR raccoglie ogni mese informazioni da tutti gli intermediari partecipanti; una volta raccolte, vengono rielaborate e trasmesse con la medesima frequenza, agli intermediari partecipanti, in modo tale che essi siano a conoscenza dell’indebitamento complessivo dei loro clienti e della regolarità o meno dei loro pagamenti.

La Centrale dei rischi è consultabile con frequenza mensile, tuttavia è necessario del tempo per l’elaborazione dei dati da parte di Banca d’Italia. In termini generali, i dati mensili sono disponibili al massimo entro 40 giorni dalla data di fine mese di cui si necessita (per esempio la Centrale dei rischi al 31.12.2020 è disponibile sicuramente dal 09.02.2021).

Le imprese possono accedere gratuitamente ai dati registrati nella Centrale dei rischi presentando una specifica richiesta (RICHIESTA DATI). In Italia esistono anche altri archivi informativi sul credito gestiti da soggetti privati e ai quali gli intermediari partecipano su base volontaria (per esempio Crif, Experian, CTC, Assilea).

Di recente Banca d’Italia ha introdotto un nuovo servizio per ricevere i dati periodicamente, infatti le società iscritte nel Registro delle imprese possono sottoscrivere un abbonamento annuale gratuito per ricevere al proprio indirizzo PEC, in automatico e con frequenza mensile, i dati della CR (ABBONAMENTO ANNUALE).

 

LE SEZIONI

La Centrale dei rischi di Banca d’Italia è suddivisa in sezioni:

  1. Crediti per cassa: in questa sezione sono riportate le principali esposizioni debitorie del cliente nei confronti dello specifico intermediario finanziario. I rapporti si compongono nelle seguenti categorie:
    1. Rischi autoliquidanti: finanziamenti che il cliente ha ricevuto poiché ha ceduto all’intermediario prima della scadenza i crediti da lui vantati verso terzi soggetti. Tali finanziamenti sono rimborsati attraverso la riscossione da parte dell’intermediario di tali crediti (per esempio Ri.Ba. Sbf, anticipi fatture, export, factoring, ecc.);
    2. Rischi a scadenza: finanziamenti rimborsati dal cliente secondo modalità e scadenze prefissate contrattualmente (per esempio mutui, fidi temporanei, ecc.);
    3. Rischi a revoca: finanziamenti utilizzabili dal cliente nei limiti fissati contrattualmente e per i quali l’intermediario si riserva la facoltà di recedere anche se non esiste una giusta causa (per esempio apertura di credito in conto corrente, ecc.).
  2. Crediti di firma: in questa sezione sono contenute le garanzie personali ricevute dal cliente.
  3. Garanzie ricevute: in questa sezione sono contenute le garanzie reali e personali rilasciate dal cliente.
  4. Sezione informativa: in questa sezione sono riportati principalmente i dettagli dei crediti scaduti, le sofferenze, i crediti ceduti a terzi, le operazioni effettuate per conto terzi.

 

L’ANALISI FINANZIARIA

La Centrale dei rischi, quindi, può anche rappresentare un valido strumento utilizzabile dall’impresa, dai membri del Collegio sindacale, dal revisore legale per l’analisi finanziaria al fine di perseguire un monitoraggio costante nel tempo. Per conseguire questo obiettivo è necessario effettuare tre livelli specifici di analisi del rischio.

In primo luogo, è fondamentale analizzare le eventuali sofferenze riportate nella sezione informativa per ciascun intermediario finanziario.

Successivamente, dopo aver verificato la presenza di eventuali sofferenze, è necessario focalizzarsi sullo “Stato del rapporto” di ciascun rischio autoliquidante, a revoca e a scadenza. In prospettiva bancaria, nella sezione si possono verificare due situazioni opposte, ovvero se è riportata la dicitura “Crediti diversi da scaduti e sconfinamenti” significa che non sono presenti crediti scaduti da più di 90 giorni. Al contrario, se è presente nello stato del rapporto “Crediti scaduti e sconfinamenti” significa che sono presenti sconfinamenti continuativi da più di 90 giorni.

Dopo aver verificato questi due aspetti è necessario scendere ad un ulteriore livello di analisi soffermandosi sulla lettura dei singoli rischi autoliquidanti, a scadenza e a revoca.

Infatti, per ciascuna linea si verifica la presenza o meno di sconfinamenti, ossia se l’importo utilizzato è maggiore dell’accordato operativo (accordato deliberato, firmato ed efficace). In particolare, per i rischi autoliquidanti una situazione di sconfinamento non è preoccupante, ciò che è negativo sono gli eventuali insoluti riportati nella sezione informativa. I rischi a scadenza, invece, vanno suddivisi in relazione alla durata del rapporto, a breve o a medio lungo termine. Infatti, per quest’ultimi l’eventuale sconfinamento è un elemento negativo significativo, mentre così non è per quanto riguarda i rischi a scadenza a breve termine, i quali vengono trattati allo stesso modo dei rischi a revoca. Nello specifico sono due i segnali di criticità individuabili: lo sconfinamento e un indice di utilizzo (rapporto tra l’ammontare utilizzato e l’accordato operativo) maggiore al 75% – 80%.

ASPETTI CONCLUSIVI

La Centrale dei rischi di Banca d’Italia è un valido strumento conoscitivo e può essere utilizzato in vari ambiti che spaziano dalla revisione legale alla consulenza finanziaria. Pertanto, una corretta lettura del documento è un requisito imprescindibile per comprendere la situazione finanziaria di un’impresa. Allo stesso tempo, tramite questo strumento, è possibile svolgere un continuo monitoraggio finanziario intercettando eventuali situazioni negative che potrebbero, se non gestite correttamente, mutare in insolvenze.

 

 

Dott. Filippo Giordan – Unirev S.r.l.

www.unirev.it

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